Disprassia: un problema sottovalutato e poco conosciuto

Disprassia: un problema sottovalutato e poco conosciuto

Arianna cade sempre,

ha una gran paura di arrampicarsi sui giochi al parco,

Arianna è goffa,

quando corre lo fa in un modo strano, è maldestra.

Gli amici di Arianna ridono di lei, gli stessi amici che vanno spediti in bicicletta, mentre lei arranca cercando di capire come far girare quei benedetti pedali.

Arianna è una bambina minuta, sembra più piccola della sua età e il confronto con i coetanei intimorisci mamma e papà.

“È così piccola, crescerà? Ce la farà a far tutto? Se la caverà a scuola? Riuscirà a studiare, trovare un lavoro, vivere serenamente e farsi la sua strada?”

Le preoccupazioni si rincorrono e alimentano.

I genitori decidono di indagare, Arianna è nata prematura, ha fatto tutti i controlli, le visite, le terapie e riabilitazioni necessarie fino ai due anni, fin quando il problema sembrava essere rientrato, tutto sembrava nella norma, ma la normalità è una condizione astratta e può celare molte difficoltà.

La difficoltà diagnosticata ad Arianna è la Disprassia.



Perché i movimenti e le attività che gli altri bambini fanno senza difficoltà a lei costano tanta energia?

La disprassia è una condizione, spesso sottovalutata e poco conosciuta, che al pari degli altri disturbi (propri dell’età evolutiva), incide in modo significativo sulla crescita e lo sviluppo del bambino. La ricerca ha dimostrato l’importanza del trattamento precoce e del continuo monitoraggio nel tempo, di tali difficoltà.

La disprassia abbraccia diversi aspetti:

– alcuni strettamente legati alla coordinazione motoria: obbligano il soggetto a controllare intenzionalmente le azioni motorie per raggiungere un risultato;

– altri che investono le diverse funzioni adattive durante gli stadi dello sviluppo: può manifestarsi tramite un ritardo nel raggiungimento delle tappe di sviluppo motorio (passaggio alla posizione seduta, gattonamento, deambulazione), può determinare serie difficoltà nelle attività della vita quotidiana, come vestirsi e svestirsi, allacciarsi e slacciarsi le scarpe, usare gesti espressivi per comunicare particolari stati d’animo, goffaggine nei movimenti, scarse capacità sportive e difficoltà negli apprendimenti scolastici (dislessia, dicalculia, disgrafia/disortografia).

 

I soggetti colpiti da questi disturbi non riescono a compiere movimenti intenzionali in serie o in sequenza per programmare e portare a termine un’azione, secondo degli obiettivi predefiniti; essi hanno bisogno di pensare alla pianificazione dei movimenti che hanno difficoltà ad automatizzare.

“La disprassia è un disturbo dell’esecuzione di un’azione intenzionale”.

 

La diagnosi di disprassia richiede un’accurata valutazione che, a seconda dei casi, investe diversi settori dello sviluppo.

La valutazione viene fatta quindi da un’equipe costituita da vari esperti:

  • neuropsichiatra infantile,
  • psicologi dell’età evolutiva,
  • pedagogisti,
  • logopedisti,
  • terapisti della neuropsicomotricità,
  • terapisti occupazionali,

che insieme collaborano per mettere a punto un profilo funzionale del soggetto ai fini sia della diagnosi che di un progetto mirato di terapia.
Importante l’apporto del pediatra per un’ipotesi diagnostica ed un tempestivo invio a chi di competenza.

 

COSA SI PUÒ FARE?

La strategia migliore, di fronte a un bambino che appare impacciato è osservare attentamente il suo comportamento e il suo movimento.

Si può anzitutto guardare alle abilità motorie, che siano fluenti in tutti i distretti corporei: braccia, tronco, gambe, bocca e mani.

Le due metà del corpo, destra e sinistra, devono risultare simmetriche e integrate, sia durante un movimento, sia nella sua simulazione senza la presenza dell’oggetto.

Alcune abilità motorie del bambino da osservare e da stimolare per tenere monitorate le prassie e la coordinazione motoria nella quotidianità, sia con utilizzo dell’oggetto, sia “facendo finta” sono:

  • calciare la palla,
  • scavalcare gli ostacoli,
  • battere con forza i piedi sul pavimento,
  • salutare,
  • battere il cinque,
  • mandare un bacio,
  • fare “no” con il dito,
  • indicare un aereo in cielo,
  • pettinarsi,
  • soffiarsi il naso,
  • battere con un martello,
  • tagliare con le forbici,
  • aprire la porta con le chiavi,
  • avvitare un barattolo,
  • disegnare,
  • suonare il pianoforte,
  • passare la scopa sul pavimento,
  • pulire i vetri,
  • stirare,
  • guidare l’automobilina,
  • bere,
  • spegnere le candeline,
  • fare la linguaccia,
  • fare le pernacchie,
  • soffiare per fare le bolle.

COME INTERVENIRE SUL DISTURBO DELLA COORDINAZIONE MOTORIA?

Il Disturbo della Coordinazione Motoria, se identificato, diagnosticato e trattato precocemente, ha buone possibilità di miglioramento, sia per quanto riguarda gli schemi di movimento, sia in termini di consapevolezza, integrazione corporea e autostima.

 

Di questo disturbo si occupa il Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva, che interviene attraverso il gioco e il movimento sulle competenze motorie.

La terapia è orientata a piccoli obiettivi di volta in volta,

rinforzando soprattutto la motivazione e la finalità del movimento, per migliorare l’ideazione, la programmazione e l’esecuzione del gesto.

Si propongono giochi tattili, sensoriali, con forte componente emotiva, che sperimentino il piacere del movimento, dal globale al particolare.

Questo permette di migliorare la percezione, l’integrazione sensoriale, la precisione nella selezione muscolare.

Con la crescita del bambino, il lavoro diventa più ideativo e di pianificazione, mentre dal punto di vista motorio si può effettuare un allenamento mirato.

Anche la terapia di gruppo, meglio se con altri bambini con difficoltà motorie, è riportata come efficace, questa consente di innescare un apprendimento per imitazione, tramite l’osservazione degli altri, e aumenta la possibilità di trasferire nella vita di tutti giorni i progressi effettuati nella stanza di terapia.

 

Per molti bambini le difficoltà motorie sembrano regredire con l’età, ma ciò è dovuto alla loro capacità di adattarsi alle proprie problematiche e alla loro astuzia nell’evitare situazioni frustranti o difficoltose;

quindi ad una attenta valutazione emergono le difficoltà e la consapevolezza dei propri limiti che condizionano il bambino nelle attività di vita quotidiana (relazioni, amicizie, sport, scuola…)

Riteniamo fondamentale valutare attentamente gli aspetti motori, l’ambito prassico e la componente emotiva e comportamentale al fine di pianificare un intervento specifico per il singolo caso e sostenere il bambino, la famiglia e la scuola durante il percorso riabilitativo.

Se hai dei dubbi sulle acquisizioni, le capacità, le abilità motorie e organizzative del tuo bambino, non aspettare, contattaci per un colloquio gratuito.


MAPPA DEI SINTOMI PRECOCI DI DISPRASSIA (a 5 anni)

(Le Mappe semiotiche del Sistema CO.CLI.T.E e dell’Approccio Empirico-Semiotico del Prof. Piero Crispiani)
  1. Lentezza motoria (a volte alternata a precipitazione).
  2. Maldestrezza, scoordinamenti.
  3. Disordini nelle prassie fini.
  4. Disordini nelle prassie bimanuali (lavarsi, vestirsi, allacciare, prendere al volo).
  5. Esitazioni o precipitazioni nella discesa delle scale e nell’attraversare la strada.
  6. Difficoltà nell’orientamento nello spazio, tendenza al disordine, oppure eccessivo mantenimento dell’ordine.
  7. Lentezza/difficoltà nell’inseguimento percettivo (di figure o oggetti che si muovono, oppure di oggetti fermi mentre si muove l’osservatore).
  8. Difficoltà nell’orientamento temporale (prima-dopo, prima di-dopo di, ieri-oggi-domani, sequenze temporali).
  9. Difficoltà nella memoria ordinata (memoria d’ordine o memoria sequenziale).
  10. Difficoltà nell’inseguimento percettivo di messaggi verbali (si perde nelle consegne plurime, nei messaggi lunghi… “smarrimento cognitivo”).
  11. Lentezza nell’adeguarsi ai cambi di attività, giochi, ambienti.
  12. Tendenza a stancarsi o ad eccitarsi nelle situazioni di confusione, di gruppo, di iperstimolazione.
  13. Disordini linguistici.

L’obiettivo di PROGRESSI è la promozione del BENESSERE IN ETÀ EVOLUTIVA

per qualsiasi dubbio rivolgiti a noi, un’equipe di professionisti specializzati si prenderà carico del tuo caso specifico e ti indicherà la strada più adatta alle esigenze tue e del tuo bambino!


se riconosci in tuo figlio uno o più dei sintomi descritti,
se hai compreso la delicatezza dell’età che sta vivendo,
se hai notato che il suo sviluppo è significativamente indietro rispetto ai suoi coetanei
e stai cercando di capire come poterlo AIUTARE,

hai già superato una grande barriera che molti genitori non riescono ad affrontare.

Ora dobbiamo capire se è necessario intervenire con una terapia riabilitativa
o se sono soltanto normali preoccupazioni di un genitore un po’ apprensivo.

Per poterti aiutare al meglio abbiamo bisogno di approfondire la vostra condizione
in un colloquio personale e privato.


IL COLLOQUIO È GRATUITO*

Potrai esporre alla nostra responsabile la situazione che stai vivendo, per capire se c’è la necessità di intervenire.

Le scelte che facciamo oggi possono essere fondamentali per il futuro dei nostri figli,  per la loro vita familiare, sociale, scolastica e lavorativa

 

Non consigliamo a nessuno di accogliere ansia o apprensione, ma quando si tratta del benessere dei propri bambini è bene avere qualche scrupolo in più,

“NON ASPETTARE E IL TEMPO SARÀ DALLA TUA PARTE.”

Scaccia ogni dubbio,

Parlarne con I nostri PROFESSIONISTI .

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*COME FUNZIONA IL PRIMO COLLOQUIO:

Si tratta di un INCONTRO INFORMALE in cui potrai esporci tutti i tuoi dubbi sulle difficoltà del tuo bambino o su ciò che di strano hai riscontrato nei suoi comportamenti, la responsabile del centro ti guiderà nella comprensione del problema e nella scelta dell’intervento terapeutico che più si adatta alle sue esigenze.

Porta con te la documentazione clinica del bambino, la sua presenza non è opportuna in questa fase. Se non hai possibilità di lasciarlo a qualcuno portalo qui, potrà aspettarvi nell’area giochi.


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Il Centro Progressi si trova a
Villa Adriana (Tivoli)
Via Lago di Misurina 12.
Tel : 0774 1840343

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Chiamaci allo 0774 1840343 o scrivi a info@progressietaevolutiva.it

 

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3 Risposte

  1. Buonasera,
    sono Giulia ho 24 anni e i miei genitori non si sono accorti che avevo la Disprassia.
    Fin da quando ero piccola mi hanno sempre portato in tante strutture, ma non si sono mai accorti di niente di grave.
    All’asilo le maestre si sono accorte che sbattevo sempre perchè ero strabica e mi hanno messo gli occhiali.
    Mi hanno portato da una logopedista, la quale diceva ai miei genitori di farmi fare puzzle.
    Mi hanno portato da psicologi, psichiatri, neurologi, ma fin ora non hanno riscontrato niente di importante.
    Ho avuto diverse difficoltà all’ interno del mio percorso scolastico sia con gli insegnanti, sia con i compagni.
    Ora che sono cresciuta, ho difficoltà nel trovare una vita normale questa situazione mi crea molto stress e disagio. Vorrei sapere che percorso devo seguire?

    • Progressietaevolutiva

      Buongiorno,
      non possiamo darle indicazioni specifiche non conoscendo bene la sua situazione, dovrebbe parlarne di persona con uno specialista, il nostro pedagogista è disponibile per approfondire il suo caso specifico, a tal proposito potrei proporle un incontro con lui ma non so se vive in zona rispetto a dove siamo noi, ci faccia sapere se interessata e cercheremo di mettervi in contatto.

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