REFLUSSO NEONATALE, combatterlo con l’Osteopatia

REFLUSSO NEONATALE, combatterlo con l’Osteopatia

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È necessario sfatare il mito secondo cui i neonati sono troppo fragili per essere trattati.

L’osteopatia ha un approccio dolce e delicato specialmente se si tratta di osteopatia neonatale e pediatrica.
Molto frequente nei primi mesi di vita e, di certo, uno dei disturbi più comuni nel lattante è il reflusso gastroesofageo, che comporta il passaggio di materiale gastrico lungo l’esofago, con rigurgiti anche abbondanti.

Questo disturbo è spesso fonte di grande disagio sia per i piccoli che ne sono affetti che per i loro genitori. Ciò che le mamme devono sapere è che spesso questo disturbo si presenta in un bambino che ha avuto un parto traumatico. Sappiamo che gli episodi di reflusso dopo la poppata sono normali nei lattanti, ma alcuni bambini rigurgitano una quantità importante di latte o rimettono dopo la poppata.

Come riconoscere il reflusso nei neonati:

  • piccole boccate di latte a distanza di una, due o più ore dalla poppata,
  • strani versetti emessi dalla bocca,
  • respiro quasi affaticato (simile a quando noi adulti ci siamo fatti un’indigestione)
  • pianto e lamento quando cercate di metterlo in orizzontale nel lettino, oppure improvviso e inconsolabile
  • difficoltà a dormire, agitazione
  • ruttini continui tra un pasto e l’altro
  • raffreddori frequenti
  • Singhiozzo (altro non è che uno spasmo del muscolo diaframma)

Cosa può causare il reflusso in un paziente così piccolo?

A causare il reflusso può essere un’immaturità del cardias (lo sfintere posto tra stomaco ed esofago che dovrebbe chiudersi proprio per impedire la risaluta di cibo) ma anche una compressione del cranio al momento del parto.

Dal punto di vista osteopatico il parto o la postura del bimbo in gravidanza possono interferire con alcune strutture chiave influenzando la corretta funzione gastrica ed intestinale: tra queste senz’altro va ricordato il ruolo dell’osso sacro (legato al sistema nervoso parasimpatico sacrale), il cranio (per la sua relazione con il nervo vago in particolar modo, che passando dal forame giugulare può essere influenzato da una compressione tra osso temporale e occipitale), l’intestino, il diaframma e il sistema nervoso simpatico che innerva anche lo stomaco.

Descriviamo meglio questo concetto chiave: Nei primi mesi di vita la causa di questo fenomeno fastidioso è l’immaturità dell’apparato digerente in particolare del cardias che, per impedire la risalita di cibo, dovrebbe chiudersi. Quando il cardias non si contrae avviene il reflusso, l’esofago non si appiattisce e il cibo dunque risale, comportando la fuoriuscita dalla bocca.

Dobbiamo sottolineare a tal proposito che il parto, anche se si è svolto nel migliore dei modi, rappresenta pur sempre un trauma per il bambino, per il sol fatto che deve passare attraverso un canale più stretto rispetto alla sua testa, in altre parole, durante questo passaggio si verifica una compressione delle ossa craniche, che nella maggior parte dei casi si riallineano da sé in breve tempo. Altre volte invece specie se il bambino ha un cranio grande o se il parto è stato lungo e difficoltoso, si creano delle compressioni e/o irritazioni su alcune strutture nervose craniche tra cui il nervo vago, di cui parlavamo pocanzi, che dalla base del cranio arriva ad innervare lo stomaco. Ciò si traduce nel fatto che molti neonati durante la poppata mostrano un’alimentazione difficoltosa stancante che causa spesso stress meccanici a cranio e gola. Rigurgiti di latte tra le poppate attacchi di pianto prolungato possono essere causati dall’irritazione di questo nervo rendendo difficoltosa la digestione, oppure lo stesso muscolo diaframma (muscolo respiratorio) può essere teso o fissato durante il movimento fisiologico, causando a sua volta difficoltà digestive.

Come interviene l’osteopata?

La collaborazione tra osteopata, medici di riferimento e genitori è molto importante e deve essere sempre ricercata.

L’osteopata innanzitutto raccoglie informazioni riportate dai genitori e se possibile dallo stesso medico che ha già visitato il bambino e cerca di definire quali siano le cause dal punto di vista osteopatico.

L’osteopatia con manovre o manipolazioni molto dolci può intervenire agendo su diverse strutture, dalla base del cranio in particolare l’occipite allentando la compressione sul vago; la colonna dorsale alta in mezzo alle scapole che è la zona che va ad innervare la parte ortosimpatica dello stomaco, sull’addome andando a rilasciare il muscolo diaframma, la parete dello stomaco e la parte bassa dell’esofago, inducendo nello stesso tempo una sensazione di generale rilassamento molto importante per lo stato di salute psicofisica del bambino.

Si tratta sempre di manipolazioni delicatissime che non disturbano il bambino e che in poche sedute consentono di migliorare il problema fino a risolverlo del tutto.

Consiglio di portare i piccoli pazienti nei primi 20 giorni di vita, anche senza particolari motivazioni, semplicemente per un controllo, a conferma del principio classico “la prevenzione è sempre la migliore cura”


A cura della Dottoressa:

Evelin Micochero, Osteopata D.O., Fisioterapista e Posturologa

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