Bambini, come capisco se è il caso di intervenire?

Bambini, come capisco se è il caso di intervenire?

pubblicato in: età evolutiva | 0

Quando parliamo di bambini diventa fondamentale dedicare il proprio tempo a capire i loro bisogni reali, rispettarne l’individualità e saper riconoscere quando un presunto ritardo o un’anomalia nel comportamento non manifesta le caratteristiche di un semplice tempo evolutivo diverso, bensì di un reale disturbo dello sviluppo.

Esistono SEGNALI DI RISCHIO che, se riconosciuti in tempo, possono portare all’individuazione precoce di qualunque disturbo o ritardo di acquisizione delle tappe dello sviluppo del bambino.

Tanto più l’intervento sarà immediato, maggiore sarà la possibilità di garantire un risultato terapeutico mirato ed efficace.

Il riconoscimento di tali condizioni è fondamentale per PREVENIRE L’INSORGENZA DI PROBLEMI EMOTIVI, COMPORTAMENTALI E COMUNICATIVI che spesso si associano ai quadri di alterato o ritardato sviluppo psicomotorio e che, in seguito, possono risultare d’importanza clinica primaria rispetto allo stesso disturbo di partenza.

Ogni bambino si sviluppa secondo proprie modalità.

È impossibile dire esattamente quando un singolo bambino sarà in grado di raggiungere perfettamente una determinata fase di sviluppo motorio.

La conoscenza delle tappe di sviluppo può dare un’idea dei cambiamenti che avvengono in un bambino che cresce e non bisogna allarmarsi se lo sviluppo del singolo bambino ha un decorso leggermente diverso da quanto previsto.

È necessario però consultare il pediatra se il bambino mostra uno qualsiasi dei seguenti segni di allarme di un possibile ritardo di sviluppo e in ogni caso quando il bambino sembra regredire nello sviluppo motorio.

Quali sono i campanelli d’allarme da non sottovalutare?

Dai 3 mesi d’età
• non sembra rispondere a stimoli sonori intensi
• non controlla il capo
• non segue gli oggetti con lo sguardo
• non porta gli oggetti alla bocca a 4 mesi
• non sorride in modo direzionato (alle persone).

 

Dai 4 ai 7 mesi di età
• mostra ipertono o rigidità muscolare
• mostra ipotono come una bambola di pezza
• la testa cade all’indietro quando lo si tira su seduto
• afferra gli oggetti con una mano sola o tendenzialmente con una mano
• non mostra affetto per le persone che si prendono cura di lui
• non sorride spontaneamente a 5 mesi
• non riesce a stare seduto con appoggio a 6 mesi
• non cerca attivamente di afferrare gli oggetti dai 6 mesi
• non presenta la lallazione a 8 mesi
• 6-7 mesi vocalizzazioni di tipo consonante + vocale: pa, da, ba.

 

Dagli 8 ai 12 mesi di età
• trascina una parte del corpo quando gattona
• non riesce a stare in piedi se sostenuto
• non cerca oggetti che vengono nascosti alla sua vista mentre guarda
• non dice nemmeno una parola
• non impara il linguaggio gestuale:

– mostrare: il bambino tende l’oggetto verso l’adulto, del quale vuole attirare l’attenzione
– dare: il bambino lascia andare un oggetto nelle mani di un adulto.
– indicare: Il bambino indica con il braccio teso e/o con l’indice puntato in una certa direzione guardando alternativamente l’oggetto e l’adulto.
– gesti referenziali: il bambino dimostra attraverso alcuni gesti come ad esempio “ciao, non c’è più, ecc.” di usare la gestualità per comunicare situazioni reali;

• 9-10 mesi le combinazioni non diventano più elaborate.
• mancanza di “schemi d’azione con gli oggetti (Es. utilizzare il cucchiaino per mangiare)

 

Dai 24 ai 30 mesi di età
• Assente o ridotta presenza del gioco simbolico (Es.: giocare a far finta di…)
• Vocabolario ridotto (minore di 20 parole a 18 mesi, minore di 50 parole a 24 mesi)
• Ritardo della combinazione gesto-parola (Es.: il bambino dice “da” mentre indica la palla)
• Ritardo della comprensione di ordini dati al bambino non troppo contestualizzati (Es.: stando in cucina si chiede al bambino di andare a prendere il sapone in bagno)
• Persistere di espressioni verbali incomprensibili


Il riconoscimento e l’intervento precoce su tali condizioni sono fondamentali per prevenire l’insorgenza di importanti problemi emotivi, comportamentali e comunicativi che spesso si associano ai quadri di alterato sviluppo psicomotorio.

Lo sviluppo psicomotorio e linguistico dipende non solo dalle caratteristiche genetiche del bambino (ereditate dai genitori), ma anche dagli stimoli che provengono dal mondo esterno, in grado di modificare reazioni e comportamento.

Dalla VALUTAZIONE, alla DIAGNOSI, al TRATTAMENTO

Da Progressi, con un’attenta valutazione si delinea il profilo del bambino, mettendone in evidenza i punti di forza e debolezza, si identificano o escludono le difficoltà e si pongono gli obiettivi da raggiungere, dopo questa prima fase valutativa il bambino può iniziare un trattamento specifico, in cui professionisti specializzati preparano attività volte al potenziamento delle aree deficitarie e lo accompagnano serenamente negli aspetti più delicati del suo sviluppo.

Come lavoriamo?

Per ogni processo eseguito all’interno delle sedi del Centro PROGRESSI, opera una Equipe riabilitativa multidisciplinare, espressione di diverse professionalità, che compongono il Gruppo di Lavoro ed assumono un importante ruolo nell’organizzazione, nella programmazione, nella supervisione e sostegno del progetto riabilitativo.

IL PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE (PRI) è volto al recupero e potenziamento dell’autonomia nelle attività di vita quotidiana.

Il progetto riabilitativo è quindi lo strumento per “progettare il ciclo riabilitativo”, viene elaborato dall’equipe interdisciplinare insieme con il bambino e la sua famiglia, ha un responsabile che è il Neuropsichiatra Infantile con la supervisione della direzione Sanitaria.

L’elaborazione di un progetto coinvolge diverse professioniste in varie fasi:

  • la VISITA SPECIALISTICA del Neuropsichiatra Infantile attraverso cui il NPI formula una diagnosi o orienta un sospetto clinico e pone indicazione ad ulteriori approfondimenti clinici e/o valutativi.

 

  • la VALUTAZIONE volta a identificare i problemi, le loro cause e le aree di miglioramento, consta di una serie di INCONTRI VALUTATIVI, che prevedono OSSERVAZIONE, somministrazione di TEST e QUESTIONARI, tali incontri possono coinvolgere il neuropsichiatra infantile, lo psicologo, il terapista della neuro-psicomotricità e il logopedista, questi specialisti lavorano in equipe per avere una visione globale del problema e delle strategie da mettere in atto nell’intervento riabilitativo.

 

  • la RESTITUZIONE è un colloquio con i genitori in cui si condivide la definizione degli obiettivi elaborata sull’esito delle valutazioni specialistiche con la delineazione dei tempi previsti per raggiungerli e i rispettivi indicatori di esito (ovvero parametri o scale cliniche che misurano e dimostrano il livello di raggiungimento degli obiettivi)

 

  • il TRATTAMENTO, la TERAPIA si prepara su un PROGETTO RIABILITATIVO e può essere effettuata uno a uno con la terapista (logopedista-TNPEE)/psicologa di riferimento, o in terapie di gruppo, il PERCORSO È PERSONALIZZATO e cucito su ogni nostro paziente, tenendo conto dei punti di forza e debolezza emersi durante l’osservazione e la valutazione standardizzata. La/il terapista/psicologa/o programma delle attività di potenziamento delle aree deficitarie e accompagna il giovane paziente in ogni suo piccolo progresso.

 

  • il FOLLOW UP, durante l’attuazione del PRI è previsto un monitoraggio -Osservazione- per potere modificaree adattare il progetto ad eventuali cambiamenti e nuove esigenze del bambino. La verifica finale permette di valutare il raggiungimento degli obiettivi e l’efficacia del PRI. Durante il follow up (CONTROLLO PERIODICO) si aggiornano i genitori sull’andamento della terapia, il/la terapista informa i genitori sugli obiettivi raggiunti e quelli nuovi prefissati, il tipo di lavoro svolto e il tipo di lavoro che si andrà a fare nella continuazione della terapia.

 

L’obiettivo di PROGRESSI è la promozione del BENESSERE IN ETÀ EVOLUTIVA
per qualsiasi dubbio rivolgiti a noi, un’equipe di professionisti specializzati si prenderà carico del tuo caso specifico e ti indicherà la strada più adatta alle esigenze tue e del tuo bambino!


Per qualsiasi dubbio o chiarimento non esitare a contattarci

Da Progressi potrai trovare professionisti specializzati per accompagnarti in un percorso di valutazione e diagnosi.

IL PRIMO COLLOQUIO È GRATUITO*

Potrai esporre alla nostra responsabile la situazione che state vivendo, per capire se c’è la necessità di intervenire.

Le scelte che facciamo oggi possono essere fondamentali per il futuro dei nostri figli,  per la loro vita familiare, sociale, scolastica e lavorativa

Lascia i tuoi dati e ti chiameremo per fissare un appuntamento.

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*COME FUNZIONA IL PRIMO COLLOQUIO:

Si tratta di un INCONTRO INFORMALE in cui potrai esporci tutti i tuoi dubbi sulle difficoltà del tuo bambino o su ciò che di strano hai riscontrato nei suoi comportamenti, la responsabile del centro ti guiderà nella comprensione del problema e nella scelta dell’intervento terapeutico che più si adatta alle sue esigenze.

Porta con te la documentazione clinica del bambino, la sua presenza non è opportuna in questa fase. Se non hai possibilità di lasciarlo a qualcuno portalo qui, potrà aspettarvi nell’area giochi.

 

Il Centro Progressi ha due sedi

VILLA ADRIANA: Via Lago di Misurina 12, 00019 a Villa Adriana, Tivoli (RM)

Tel : 0774 1840343

WhatsApp: 348 1352808

info@progressietaevolutiva.it

TIVOLI: Via naz. tiburtina, 69 a Tivoli (RM)

Tel:  0774 010390

WhatsApp: 340 8885313

progressitivoli@gmail.com

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